Maggie’s Centre Barts, di Steven Holl è la migliore costruzione ospedaliera del 2018

Londra. L’architetto statunitense si aggiudica il premio Dezeen Awards 2018 nella categoria Hospitality Building, grazie alla realizzazione del centro oncologico d’eccellenza Maggie’s Centre Bart.

Il Maggie’s Centre Bart, completato recentemente dall’architstar Steven Holl è un centro oncologico pubblico d’eccellenza nel nord est di Londra, pensato come un luogo di aiuto per la salvaguardia della dignità dei pazienti malati di cancro.

Cosa sono i Maggie’s Centre

I Maggie’s Centre sono dei centri oncologici pubblici di eccellenza, nati dalla volontà dell’architetto  Charles Jencks di contemplare la memoria dell’amata Maggie Keswick Jencks, scomparsa nella prima metà degli anni novanta a causa di un tumore al seno. In seguito a questa grave perdita l’architetto crea una Fondazione,  riuscendo a raccogliere ingenti finanziamenti che gli hanno permesso di costruire strutture ospedaliere d’eccellenza e architettonicamente innovative in adiacenza delle più importanti strutture ospedaliere della Gran Bretagna, con lo scopo di sostenere i malati di tumore e le loro famiglie nel difficile e doloroso percorso di cura.

Nascono con lo scopo di creare luoghi innovativi ad alto impatto etico ed estetico,  in cui sperimentare e sviluppare nuovi approcci riabilitativi e di accoglienza, restituendo dignità ai malati terminali.  Il progetto negli anni ha superato i confini anglosassoni, con centri aperti anche in Cina e In Giappone. Gran parte dei centri sono stati progettati dai più famosi architetti del panorama mondiale a partire da Richard Murphy nel 1996 con il progetto del Maggie’s Centre di Edimburgo, seguito a ruota  da progettisti del calibro di Frank Gehry, Zaha Hadid, Rem Koolhaas e Norman Foster.

L’ultimo Maggie’s Centre di Steven Holl

Il modernissimo volume traslucido di Steven Holl, caratterizzato da colori vivaci e  spigoli arrotondati, sorge nel Nord est di Londra, in aderenza dello storico St. Bartholomew’s, l’ospedale più antico della città, risalente al 1123.

L’architettura si sviluppa in verticale, inserendosi in un contesto urbano complesso, e ben connotato. Holl, in contrapposizione agli edifici esistenti, integra nel contesto urbano una presenza nuova e gioiosa, un volume colorato e vetrato di tre livelli, con tre facciate dal diverso carattere, a sostituzione di una palazzina degli anni sessanta in mattocini  di James Gibbs.

L’idea di progetto è molto suggestiva e iconica: Holl tratta le strutture interne in cemento come superfici naturali da rivestire in legno di Bambù perforato, regalando la suggestione di un “vaso all’interno di un altro vaso all’interno di un terzo”.

Lo studio rivolto ai materiali di rivestimento esterno opaco con frammenti colorati, rimanda al concetto, presente nella musica Medievale, di neuma: forza vitale.

Un luminoso cavedio, ampi spazi e sale vetrate, tra cui un grande giardino pensile con acceso alla sala yoga e tai chi, completano il progetto, ospitando varie attività a servizio di malati, amici e familiari.